iosonofuoco - Roberta Cipriani

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"io sono fuoco"
Eli Genuizzi Sassoli de'Bianchi, art curator e critica d arte ,scrive della mostra "Io sono fuoco"di Roberta Cipriani:

Per Roberta Cipriani e anzitutto un desiderio di rinascita, di armoniosa ricomposizione del tutto.

Partendo da questa premessa, si comprende immediatamente il riferimento all’ Albero della Vita (Collezione Rêve de Feu); a partire dalla simbologia dell’albero; i suoi rami, le sue fronde,
come fossero le nostre mani, tese nel cercare di prendere, di aerrare una traccia per penetrare il mistero i mplicito nel vivere. E poi la combustione, l’inserimento dell’elemento – fuoco; un fuoco sacro che brucia
e tramite il quale la materia si fa cenere per attivare l’eterno processo di trasformazione degli elementi intrinseco alla vita stessa.

Attraverso il fuoco catartico bruciano anche, quale un mantra, oppure sotto forma di frase sacra, parole archetipo, incise nel ferro del tronco, per farsi scrittura. Quelle che per Roberta sono delle fondamentali, legate alla sacralita
dell’elemento-fuoco e che ricollegano il suo sentire di artista ad una riessione collettiva, per arrivare alla elaborazione di un segno destinato a perdurare nel tempo.

Nel ritrovato contatto armonico con la Madre Natura, Roberta si fa tramite, il suo stesso corpo al centro di una danza antica, un po' magica, propiziatoria ed iniziatica, non priva di suggestioni tribali e densa di memorie
legate alla tradizione Su, tramite la quale richiamare a se energie ancestrali. Una sequenza di gesti e di movimenti per lo piu circolari, attorno all’Albero della Vita, all’interno del quale
il usso di energia pare conuire, riscaldandolo nelle profondita ancestrali, e la cui intensita e tale da elargire il dono della amma, consentendo di attivare il ciclo della trasformazione della materia che, tramite la combustione,
si fa cenere e poi aria, a simbolo del passaggio tra dimensione terrena ed elevazione spirituale.

Materiali poveri: il ferro del tronco, il bioetanolo per provocare la scintilla; al suo interno, l’Albero si fa custode di contenitori, destinati alla combustione di olii
essenziali, per il desiderio, o meglio, l’esigenza, da parte dell’artista, di dare vita ad un’esperienza armonica, ove la visione si allarghi ad abbracciare l’esperienza sensoriale, nella tensione verso un equilibrio tra gli elementi e
nella speranza di ri-trovare la sintonia con un universo in continua trasformazione, all’interno del quale l’uomo, oggi, fatica a mantenersi in contatto con il proprio respiro.
Nell’ultima ricerca, quella attraverso la pittura, Roberta Cipriani si fa nuovamente tramite, e si pone in ascolto, nel tentativo di riattivare un canale, ad accogliere il libero uire di un usso di energie che, attraverso il segno
spontaneo ed apparentemente casuale lasciato dalla amma sulla supercie neutra della tela, ricompongono l’ipotesi di una visione, spontanea ed immediata, priva di quelle contaminazioni legate
all’intervento intenzionale dell’artista. Segni di un linguaggio dell’anima, un linguaggio fatto di immagini che scorrono, visioni dense di mistero, da decodicare tramite l’occhio interiore di ognuno di noi,
tracce di vibrazioni che Roberta Cipriani accoglie, attraverso il suo sentire, nel tentativo di aprire il proprio essere all’ascolto di cio che ci trascende.
Ed e questo, a mio avviso, l’elemento chiave attorno al quale Roberta Cipriani costruisce la sua ricerca, come donna, madre, e artista al tempo stesso.
Questa esigenza di una ritrovata armonia con l’universo che ci circonda, questo rispetto verso gli equilibri fondamentali che regolano il ciclico uire del tempo e questa pulsione interiore che preme per ri- trovare l’accesso ad un canale
attraverso al quale consentire il libero scorrere di pensieri, emozioni, sensazioni si traducono in un modus vivendi particolare, legato alle intuizioni della tradizione Steineriana, all’esercizio di pratiche di meditazione e ad
una profonda ricerca interiore volta ad acquisire maggiore consapevolezza del se , tutto con-uisce nel suo gesto d’artista, per accogliere un segno laddove questo si presenti, oppure, molto semplicemente, per orire il proprio
contributo, quale anello di congiunzione, in un universo in continua trasformazione, all’interno del quale l’uomo a fatica, ritrova il proprio equilibrio. Eli Genuizzi Sassoli de’Bianchi

"Io sono fuoco".di Roberta Cipriani
Così scrive L artista:
nel mio percorso artistico è mia intenzione di portare L elemento del fuoco
(Fuoco Sacro)in mezzo a noi come memoria antica dell umanità.
Il fuoco da sempre riunisce i popoli e scalda i nostri cuori.

Ho creato la collezione "Rêve de Feu" sculture,intorno al fuoco, realizzate in corten,sia da interno che da esterno, alimentati a bioetanolo ecocompatibili con funzione anche di aromaterapia.
Le mie sculture rispettano nelle proprie dimensioni le ancestrali proporzioni auree, che appartengono alla geometria sacra,perché è il linguaggio divino..anche Leonardo da Vinci le ha usate...la natura ne è un esempio!!!
Con questa mostra oltre ai Rêve de Feu presentero’ l’ elemento del Fuoco (inteso come Fuoco Sacro/Fuoco trasformatore/Fuoco puricatore/Fuoco dell Amore...)anche attraverso la scultura e la pittura non trascurando
gli altri elementi fondamentali della nostra esistenza (aria,acqua,terra)che permettono L esistenza del fuoco stesso...
Essi saranno presenti nella pittura con la forza dei loro colori e non solo..infatti usando il fuoco scrivo sulle tele ,
per imprimere la forza e L ‘energia del fuoco , utilizzando le parole che mi vengono dall’anima..
Roberta Cipriani
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